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U16 M: Esordio in grigio, nel ricordo di Eugenio

Barcolana Interclub-Falconstar 47-58
Barcolana Interclub: Morgut 20, Radovcic, Padoan 8, Bernich 5, Tonut 5, De Petris, Lavince 1, Cappiello, Trisciulli, Verginella, Paiano 8, Rabar. All. Sims Falconstar: Zuccolotto 12, Soncin 17, Carini 6, Crocano, Fulizio 4, Vozza 17, Fumis, Bini 2, Niccio, Poterzio. All. Maran
E’ dura, durissima, iniziare una stagione con un minuto di silenzio, commemorando un ragazzo di 16 anni che non c’è più, e che molti dei nostri atleti conoscevano. La vita crudelmente ce lo ha tolto, di lui rimarrà il ricordo, come atleta dall’energia inesauribile, e come amico dal sorriso buono. Ciao Eugenio. E, dopo la commozione, è partita la seconda stagione dell’allegra cooperativa Barcolana-Interclub, sempre agli ordini di coach Sims. Primo avversario dell’anno, la quadratissima e molto ben preparata formazione della Falconstar di Monfalcone. L’incontro ha un avvio al rallentatore, come comprensibile dopo mesi di pausa. Le due compagini prendono le misure degli avversari, fino a quando un paio di banali perse da parte nostra permettono al quintetto ospite di prendere le distanze, forti di una difesa aggressiva e rapace su ogni pallone, oltre che di una precisione mortifera dalla media distanza. Il punteggio della prima sirena, 9-22, fotografa la reale differenza in campo. La seconda frazione ha il merito di scuotere la Barcolana, che con qualche innesto dalla panchina trova una difesa più accorta, capace di interrompere le scorribande della Falconstar. In attacco, però, la reattività degli avversari limita la nostra produzione, tanto da consentire comunque agli ospiti di portare a casa un altro quarto, 11-12, per un punteggio che all’intervallo ci penalizza secondo i nostri demeriti, 20-34. Al rientro in campo lo spartito non cambia di molto, con la squadra in verde a cercare di contenere gli alti e veloci avversari, mentre questi fanno la stessa cosa nell’altra metà campo. Risultato, una frazione avara nel punteggio, anche se agonisticamente valida. Da rilevare, purtroppo, il ritorno ad una cattiva abitudine che nel tempo avevamo perso, ovvero le rimesse e le aperture “creative” o peggio sbadate, con palla regolarmente consegnata agli avversari. Nonostante ciò riusciamo a contenere il punteggio, che per il periodo scrive 10-10, portando il totale sul 30-44. All’inizio dell’ultimo quarto la Barcolana ha un improvviso crollo. Una messe di perse, la maggior parte per disattenzione, consente alla Falconstar un allungo decisivo, che a quattro minuti dal termine li porta sul +21, chiudendo il discorso per la vittoria. Punti nell’orgoglio, i ragazzi in verde si risvegliano – anche se in ritardo – e producono un finale di partita di ottima pressione e buon agonismo. Lo sforzo ha il vantaggio di lenire il passivo, complice qualche passaggio a vuoto degli avversari, paghi del risultato. C’è tempo per la tripla di Morgut sulla sirena (purtroppo non decisiva), che fa esplodere di entusiasmo una panchina tutto sommato allegra (siamo o no l’allegra cooperativa BarcolanaInterclub?) e fissa il punteggio sul 47-58, con il periodo vinto 17-14. Premessa ineludibile: la Falconstar ha centimetri, chili, velocità e tecnica da vendere. E’ una squadra forte, ben allenata, che a parere di chi vi scrive dominerà in lungo e in largo questa stagione di elite. Detto questo, si poteva affrontare con un piglio leggermente diverso. Va bene che è la prima, ma le perse viste e la lentezza di movimento, di uomini e di palla, è qualcosa che avevamo sperato di riporre tra i cattivi ricordi. Invece, sono difetti ancora ben presenti. E non inganni il -11, che abbiamo riacciuffato nel più classico dei garbage time, scendendo da un ben più preoccupante -21. Per fortuna, non è mancata la voglia, e fa piacere notare che questa è aumentata nel momento in cui la panchina è stata chiamata a sopperire alle carenze di squadra, segno che si può contare su tutti. Siamo all’inizio, e aver subito affrontato presumibilmente i più forti (o tra i più forti) non ha aiutato, ma abbiamo tempo ed entusiasmo per limare i difetti, esaltare i pregi e aggiungere al nostro bagaglio le armi per giocarcela bene, durante tutta questa lunga stagione. Se vinceremo o perderemo, lo dirà il campo. Di sicuro, ce la godremo alla grande.

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